Premettendo che in caso di acquisti online entra in gioco il Codice del Consumo che dice che per contratti di compravendita stipulati a distanza, il consumatore può recedere il contratto stesso, senza alcuna penalità o motivazione.

Quindi alla luce di questo anche se la merce corrisponde alle promesse del venditore ma non soddisfa le aspettative del consumatore, quest’ultimo ha diritto ad annullare la vendita. Ad ogni modo è necessario che entro 10 giorni dalla ricezione del prodotto, l’acquirente comunichi la volontà di recedere il contratto al venditore.

Tale termine può essere esteso fino a 90 giorni qualora il venditore, nel proporre il contratto, non rilasci alcune informazioni obbligatorie: indirizzo e sede del venditore, termini di pagamento, recesso, modalità di consegna, restituzione.

Ad assistere il consumatore ci sono anche le norme sulla garanzia legale di conformità per i beni di consumo, però queste norme aiutano i consumatori solo nel caso in cui il prodotto acquistato non corrisponde a quanto promesso dal venditore.

In questo caso il consumatore, previa dimostrazione della reale diversità del prodotto venduto rispetto a quello promesso, può chiedere:

– la riparazione o sostituzione del prodotto;

– una congrua riduzione del prezzo;

– la risoluzione del contratto stesso, con restituzione dell’intero prezzo pagato.

Inoltre è bene ricordare che in alcuni casi è possibile denunciare il venditore per truffa commerciale.