Ancora una volta, le bellezze italiane vengono lasciate nella più completa noncuranza, l’assetto politico ed amministrativo è inerme, quasi indifferente, al decadimento della gemma delle Cinque Terre. È stato detto che i fondi, oltre 2 milioni di euro destinati al ripristino ed alla messa sicurezza, sono stati bloccati dalla regione.

Nel frattempo, nel sentiero turistico, denominato Via dell’Amore, da molte riviste turistiche straniere, tra le quali si annovera la rivista Style e conosciuta da escursionisti di ogni dove è lasciata alla mercee di vandali che entrano per distruggere e sporcare; oltrepassando la zona off limit e costituendo di fatto un reato penale.
I malviventi sono entrati, anche, nel chiosco vicino a Riomaggiore vandalizzandolo, distruggendo finestre, sporcando ovunque e portando via quello che potevano.
È possibile che i malfattori siano passati da un tratto non sbarrato del sentiero, lasciato aperto per consentire lo svolgimento dei lavori lungo la tratta ferroviaria.
Il passaggio dei delinquenti non è l’unico problema, dal 2011 ad oggi il pericolo di frane è aumentato; sono cadute tante di quelle pietre che in alcuni tratti si è sfondata la rete di protezione.
Il sentiero che una vota era meta turistica, oggi si apre a strapiombo e non possiamo che chiederci di chi sia la responsabilità, di come abbiano fatto a ridurla in questo modo.

Il pubblico ministero Giovanni Maddaleni si è visto accogliere le richieste di archiviazione presentate per nove, delle dieci persone iscritte al registro degli indagati. Rimane in piedi solo la posizione di Franco Bonanini, già attore nel processo Mani Unte relativo ad un maxi giro di appalti sospetti, nella riviera spezzina. Nell’indagine condotta dal p.m. Maddaleni, la figura di Bonanini in un primo momento sembrava marginale, mentre ora necessita di ulteriori chiarimenti.