Lo stabilisce la Corte di cassazione – Sezione V penale – Sentenza 29 gennaio 2014 n. 4033, affermando che il notaio che attribuisce al proprio cliente, in stato vegetativo, una manifestazione di volontà mai avvenuta, compie il reato di falso in atto pubblico.
Nella sentenza si legge che il notaio più volte ricevendo la procura e la procura speciale del suo cliente in favore di un avvocato “attestava falsamente che il cliente aveva dichiarato di non poter sottoscrivere i predetti atti, mentre nessuna dichiarazione era stata da costui effettuata”.
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