Porre limiti anagrafici alle ricerche di lavoro è illegale, almeno cosi dice la legge! Eppure sappiamo quante infrazioni vengono compiute, anche da istituzioni pubbliche, che continuano a pubblicare ricerche e bandi con i limiti di età bene in evidenza. La materia è stabilita in Italia dal decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, che recepisce una Direttiva europea addirittura del 1978, ma ora è la Corte di giustizia europea a ribadire il concetto, questa volta nel settore pubblico. La sentenza è stata depositata la scorsa settimana e riguarda i limiti di età per un concorso spagnolo riservato ad agenti di polizia municipale e stabilisce, se ancora ve ne fosse bisogno, l’illegittimità delle soglie anagrafiche nel mondo del lavoro, pubblico e privato. Tutto nasce da un ricorso che un cittadino spagnolo ha posto contro un bando di concorso che stabiliva a 30 anni il limite anagrafico di partecipazione per un posto di agente di polizia locale, oltre al superamento di determinate prove. La Corte di giustizia di Lussemburgo gli ha dato ragione e la sua sentenza-principio farà giurisprudenza in tutti i paesi della comunità europea, quindi anche in Italia, paese molto refrattario a rispettare le politiche di pari opportunità. Se proprio si vogliono stabilire dei limiti di età d’ora in avanti questi devono essere giustificati da dati scientifici utili a dimostrare l’assoluta necessità dei limiti stessi.