Grattino scaduto? Niente multa se la sosta dura di più.

Niente multa se il titolo di parcheggio per sosta è scaduto. Infatti il Ministero dei Trasporti ha dichiarato che trattandosi di un contratto privato di sosta non ci sono i presupposti per una sanzione amministrativa e che quindi le multe sono incostituzionali, considerando che il testo del Codice della strada non prevede una precisa sanzione amministrativa nel caso in cui il guidatore paghi una determinata tariffa ma poi sfori rispetto all’orario indicato nel tagliando esposto.

Ma le multe vengono elevate lo stesso dagli agenti della polizia locale dei comuni o dagli ausiliari incaricati, considerando che se viene presentato un ricorso in sede legale, dovrebbe essere accolto nella maggior parte dei casi, e non più a discrezione dei giudici, considerando che si tratta dell’ ennesimo vuoto legislativo. Il parere ministeriale di quattro anni fa secondo cui chi lascia scadere il “gratta e sosta” non può essere punito in base al Codice della strada ma deve essere il Comune a chiedergli un’integrazione del pagamento, maggiorata di eventuali penalità da determinare con regolamenti comunali (Parere prot. 25783 del 22 marzo2010).

Allora cosa aiuta i comuni e gli organi di polizia locale a continuare ad elevare contravvenzioni su contravvenzioni?

Di certo sarà il fatto che il Ministero ha rilasciato solo un parere in risposta a quesiti specifici, senza trasfonderli in una circolare che sarebbe stata indirizzata a tutti gli organi di polizia. Probabilmente al ministero hanno ritenuto che fosse chiaro il Codice e che quindi non sia necessaria una circolare.

Ma da quanto assistiamo ogni giorno, non è abbastanza. Infatti i cittadini sono sempre costretti ad affidarsi ad un legale o alle associazioni di riferimento per far valere le proprie ragioni, a differenza dei cittadini rassegnati che pagano e cosi collezionano un ulteriore bollettino da pagare.

L’Associazione Consumatori Ascii consiglia a tutti i suoi utenti e associati di segnalare in modo tempestivo l’irregolarità, raccogliendo molte segnalazioni per poi attivare una class action nei confronti dei comuni meno virtuosi nel rispetto delle regole.

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