L’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 approvò la Costituzione della Repubblica Italiana dopo circa due anni dalla fine della seconda guerra mondiale.
Era appena terminata una guerra mondiale con 55 milioni di morti, in Italia c’era stato un regime fascista, la Guerra era iniziata a fianco degli alleati tedeschi che poi nel corso della guerra erano diventati nemici da combattere e c’era un gran bisogno di principi fermi e fondamentali per dare forza alla nascente Repubblica e garantire pace e libertà ai cittadini.
ART. 1 “L’ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA, FONDATA SUL LAVORO.”
ART.3 2°C “È COMPITO DELLA REPUBBLICA RIMUOVERE GLI OSTACOLI DI ORDINE ECONOMICO E SOCIALE, CHE, LIMITANDO DI FATTO LA LIBERTÀ E LA UGUAGLIANZA DEI CITTADINI, IMPEDISCONO IL PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA E L’EFFETTIVA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI ALL’ORGANIZZAZIONE POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE.”
E’ l’idea e la concezione politica dei Padri costituenti di garantire, dico GARANTIRE, una “felicità” sociale ai propri cittadini.
Oggi leggiamo sul giornale annunci politici altisonanti rispetto a programmi futuri, ma prendiamo atto nella cronaca giornaliera di suicidi dovuti alla vessazione legislativa e tributaria, di concessionari che da “raccoglitori di risorse” per il bene comune sono diventati esattori socialmente violenti, di servizi pubblici inesistenti, di 1.128.722 incarichi politici pagati dallo Stato italiano con 145.310 tra parlamentari, ministri e amministratori locali (1.067 nel parlamento, 1.366 nelle regioni, 4.258 nelle province e 138.619 nei comuni) con una spesa di 24,7 miliardi di euro annui pari al 12,6% del gettito IRPEF.
ART.53 “TUTTI SONO TENUTI A CONCORRERE ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITÀ CONTRIBUTIVA. IL SISTEMA TRIBUTARIO È INFORMATO A CRITERI DI PROGRESSIVITÀ.”
Non tutte le imposte nell’ordinamento italiano rispettano tale principio: la progressività del sistema tributario è garantita soltanto dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), che è una imposta progressiva per scaglioni di reddito.
Le oltre 100 tasse che vessano il cittadino italiano sono INCOSTITUZIONALI in quanto non rispettano i principi costituzionali a tutela del cittadino e colpiscono indifferentemente il cittadino senza progressività ovvero non in base al reddito.
Sono INCOSTITUZIONALI : il canone televisivo, le tasse sulla spazzatura, le tasse sulla casa, le imposte sui tabacchi, le imposte sul gas e sulla energia elettrica, le imposte sulla benzina e sul gasolio, il bollo auto, le imposte sugli affitti, le tasse sulla raccolta funghi, la tassa di soggiorno, le imposte sulle concessioni edilizie, le imposte di bollo e di registro, le imposte per intraprendere un giudizio o contributo unificato, l’imposta di scopo, l’ ”equo compenso” (che grava su CD,DVD, cellulari, Hard Disk, pen drive), l’imposta di soggiorno, le imposte sugli spettacoli, le imposte sulle pensioni, le imposte sulle assicurazioni RC auto, le imposte di trascrizione, le imposte sulla sigaretta elettronica, le imposte sulla birra e sul vino, le imposte sulle patenti e i passaporti, le tasse sulle paludi e di bonifica, le tasse e contributi universitari, il ticket sanitario, le tasse sul morto (contestazione di decesso : 36 euro).
ART. 36 “IL LAVORATORE HA DIRITTO AD UNA RETRIBUZIONE PROPORZIONATA ALLA QUANTITÀ E QUALITÀ DEL SUO LAVORO E IN OGNI CASO SUFFICIENTE AD ASSICURARE A SÉ E ALLA FAMIGLIA UN’ESISTENZA LIBERA E DIGNITOSA.”
Il peso complessivo del fisco su imprese e lavoro è pari in Italia al 65,8% con un imposta sul lavoro pari al 43,4%, mentre in Germania è del 21,8% e nel Regno Unito del 10,6%.
La tassazione del lavoro in Italia è INCOSTITUZIONALE.
A qualcuno queste affermazioni sembreranno assurde, ma sono assolutamente indiscutibili in quanto i principi costituzionali vanno rispettati perché posti a tutela e baluardo della Repubblica e del cittadino.
Il cittadino italiano deve vedersi riconosciuti i suoi fondamentali diritti costituzionali.
Quando Renzi ha affermato “ vorrei essere l’ultimo Presidente del Consiglio a chiedere la fiducia a quest’Aula” intende abolire l’art 55 “Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”.
Invece di pensare quali parti della Costituzione della Repubblica bisogna abolire dobbiamo prima fare rispettare i suoi principi fondamentali che tutelano i diritti del cittadino al lavoro, all’eguaglianza e alla libertà con la rimozione di tutti “gli ostacoli di ordine economico e sociale”.
Il sistema di tassazione in Italia è INCOSTITUZIONALE.
Avv. Marco Andreoli
Presidente As.C.i.i. Associazione Consumatori Italiani (dal 1997)