Diversi istituti bancari per la capitalizzazione trimestrale hanno impropriamente prelevato denaro, dal conto corrente di alcuni consumatori.
Con la sentenza n°24418 del 2.12.2014 una banca pugliese è stata condannata a restitutire l’insieme degli importi, trattenuti illegalmente dal conto di un loro cliente, che aveva denunciato l’accaduto con l’aiuto di alcuni avvocati e le associazioni in difesa dei diritti dei consumatori.
La Corte di Cassazione ha stabilito che il cliente aveva ragione, in quanto in quanto ha stabilito che la capitalizzazione degli interessi è illegale, inoltre è stato stabilito che nessuna banca o giudice può procedere ad una capitalizzazione degli interessi con una cadenza diversa dal trimestre.
Dopo la pronuncia della sentenza, altri consumatori, si sono rivolti alle associazioni per la tutela dei consumatori, chiedendo informazioni sulle procedure per ottenere un rimborso,in quanto vittime di addebiti illegali.
Per chiedere il rimborso, bisogna:
- Inoltrare la domanda di restituzione dell’ addebito illegale tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, facendo attenzione a non aver usufruito di prestiti o mutui presso quell’istituto bancario in quanto, in questo caso, non è possibile procedere con la richiesta
- La domanda può essere presentata sia da persone fisiche che giuridiche, nel momento in cui vi è uno scoperto, dovrà essere corredata da tutti gli estratti conto personali e dal contratto firmato in sede di apertura del conto bancario.
- Inviata la domanda, bisognerà aspettare il responso da parte dell’istituto bancario, che arriverà entro dieci giorni lavorativi dall’invio.
- Se arrivasse un responso negativo, il cliente può rivolgersi o al giudice di pace (nel caso in cui gli importi da riavere siano inferiori ai 5.000 euro) o al tribunale del luogo di residenza del consumatore.