Il consumo di carburanti in Italia è in netta diminuzione (-934 milioni di euro) rendendo ancora più evidente l’eccessivo peso fiscale e la carenza della legislazione italiana a tutela dei consumatori in questo settore che permette un sistema distributivo inadeguato (troppi distributori) e non da spazio alla concorrenza (le così dette “pompe bianche” ovvero le stazioni indipendenti hanno prezzi di vendita molto più bassi).
Inoltre in Italia circa il 60,84 % (maggio 2014) del prezzo al consumo della benzina è costituito da accise sul consumo e dall’IVA. L’Ultimo aumento dal 1.3.2014 per 0,0024 Euro/litro disposto dal decreto-legge 69/2013 (DL-FARE).
L’unica possibilità per i consumatori di risparmiare è quella di fare rifornimento presso il distributore più conveniente utilizzando una applicazione gratuita per il cellulare che fornisce il prezzo dei carburanti dei distributori in zona come “prezzi benzina” o https://carburanti.mise.gov.it che fornisce i prezzi che ogni gestore deve obbligatoriamente comunicare al Ministero.
Nel caso in cui un automobilista riscontri un’informazione errata può segnalarla alla polizia municipale o al sindaco, che potranno sanzionare” il distributore con multe che vanno da circa 500 euro a poco più di 3.000.
A nostro parere è una iniziativa poco convincente perché l’aumento del prezzo dei carburanti rimane un problema che il governo non affronta, ma è importante segnalarla.
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