La «casa dolce casa», sembra diventato il luogo più insicuro dell’universo. Anche nelle camerette dei bimbi succede a volte l’irreparabile e una deliziosa lampada a forma di stella può trasformarsi in un’arma letale. Proprio Ikea ha deciso di ritirare nel mondo almeno quattro milioni di lampade per bambini considerate dalla casa svedese a «rischio strangolamento» Un discorso diverso vale per il nostro Paese – avverte un comunicato di Ikea Italia – dove le famiglie sono solo state messe in allarme: I clienti sono invitati a ritirare gratuitamente un kit con le istruzioni di sicurezza e gli accessori per fissare il cavo alla parete.

I lumi, a forma di stella blu, cuore rosso, luna gialla o fiore rosa, sono tutti dotati di un lungo cavo che, se posto vicino al lettino, può moltiplicare a dismisura i rischi. E purtroppo l’anno scorso un bimbo britannico di 17 mesi era morto strangolato dal cavo della lampada Smila e un altro bambino era stato salvato in extremis mentre già aveva stretto al collo il cavo elettrico della lampada Tassa.

In entrambi i casi, i fili delle lampade erano stati posti alla portata dei bambini e una bella dose di negligenza è da addebitare ai genitori poco attenti. Ma la responsabilità di chi crea questi prodotti c’è e non è la prima volta che Ikea fa retromarcia.

Il controllo interno si associa anche a quello esterno fatto dalle associazioni dei consumatori che aggiorna puntualmente l’elenco dei prodotti difettosi o pericolosi per la salute.

E scopriamo che Candy aveva segnalato alcuni piani cottura che avrebbero potuto generare un principio di incendio in seguito al surriscaldamento. Mentre Bosch aveva diffuso un avviso di sicurezza per alcune lavastoviglie dotate di un componente a rischio incendi. Il rogo si può scatenare anche in soggiorno o in studio, provocato da un semplice pc Sony. E se ci si rilassa in camera con un cuscino caldo sotto la testa, fate attenzione che non sia di quelli tossici, rigorosamente fabbricati in Cina. Insomma, non c’è più luogo sicuro per la vecchia e dolce casa.