Censurati due spot dell’azienda Nestlè: Formaggino Mio con carota e Formaggino Mio con spinaci. La motivazione della sentenza dice che i messaggi “propongono un modello alimentare scorretto, in quanto suggeriscono il prodotto come un adeguato sostituto della verdura, da aggiungere peraltro ad ogni piatto”. Gli spot infatti mostrano una bambina a tavola che rifiuta di mangiare un piatto di spinaci e un piatto di carote, mentre la voce fuori campo recita: “le verdure sono un problema?”, “da oggi basta aggiungere ad ogni piatto formaggino Mio con spinaci e verdure”, “tutto il buono delle verdure….”. La pubblicità viola le regole del codice di autodisciplina perché propone un rapporto di equivalenza scorretto da un punto di vista nutrizionale tra il consumo della verdura cotta e quella contenuta nel formaggino (per l’elevato contenuto in proteine, grassi totali e saturi (non reperibili, in quantità analoghe, nelle verdure da sostituire). Oltre a ciò occorre considerare che il suggerimento alimentare non risulta equilibrato. L’altro grave aspetto evidenziato nella sentenza è il comportamento diseducativo della bambina che si rifiuta di mangiare la verdura e si alza da tavola. Questo gesto viene premiato con la sostituzione del cibo non gradito con un altro ritenuto più gradevole illusoriamente, presentato come equivalente sotto il profilo nutritivo.