Se un datore di lavoro licenzia un proprio dipendente e successivamente ne assume altri entro il termine di 12 mesi, deve risarcire il danno al lavoratore ingiustamente allontanato. 

Solo nel caso in cui viene fornita la prova dell’inevitabile decisione con la necessità di una diversa professionalità, può essere esonerato da tale risarcimento.

Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza 1157/2014, rigettando il ricorso contro la decisione della Corte di appello di Messina.

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